Скачать ноты "Ballo delle Ingrate"
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текст песни (слова) "Ballo delle Ingrate"
AMORE De l'implacabil Dio Eccone giunt'al Regno, Seconda, O bella Madre, il pregar mio. VENERE Non tacerà mia voce Dolci lusinghe e prieghi Finhe l'alma feroce Del Re severo al tuo voler non pieghi. AMORE Ferma, Madre, il bel piè, non por le piante Nel tenebroso impero, Che l'aer tutto nero Non macchiass'il candor del bel sembiante: Io sol n'andrò nella magion oscura, E pregand'il gran Re trarotti avante. VENERE Va pur come t'agrada. Io qui t'aspetto, Discreto pargoletto. (Sinfonia) Udite, Donne, udite! I saggi detti Di celeste parlar nel cor servate: Chi, nemica d'amor, nei crudi affetti Armerà il cor nella fiorita etate, (Sinfonia) Sentirà come poscia arde a saetti Quando più non avrà grazia e beltate, E in vano risonerà, tardi pentita, Di lisce e d'acque alla fallace aita. PLUTONE Bella madre d'Amor, che col bel ciglio Splender l'Inferno fai sereno e puro, Qual destin, qual consiglio Dal ciel t'ha scorto in quest'abisso oscuro? VENERE O de la morte innumerabil gente Tremendo Re, dal luminoso cielo Traggemi a quest'orror materno zelo: Sappi che a mano a mano L'unico figlio mio di strali e d'arco Arma, sprezzato arcier, gli omer e l'ali. PLUTONE Chi spogliè di valore l'auree saette Che tante volte e tante Giunsero al cor de l'immortal Tonnante? VENERE Donne, che di beltate e di valore Tolgono alle più degne il nome altero, Là, nel Germano Impero, Di cotanto rigor sen van armate, Che di quadrell'aurate E di sua face il foco Recansi a scherzo e gioco.. PLUTONE Mal si sprezza d'Amor la face e'l telo. Sallo la terra e'l mar, l'inferno e'l cielo. VENERE Non de' più fidi amanti Odon le voci e i pianti. Amor, Costanza, Fede Non pur ombra trovar può di mercede. Questa gli altrui martiri Narra ridendo. E quella Sol gode d'esser bella Quando tragge d'un cor pianti e sospiri. Invan gentil guerriero Move in campo d'honor, leggiadro e fiero. Indarno ingegno altero Freggia d'eterni carmi Beltà che non l'ascolta e non l'aprezza. Oh barbara fierezza! Oh cor di tigre e d'angue! Mirar senza dolore Fido amante versar lagrime e sangue! E per sua gloria, e per altrui vendetta Ritrovi in sua faretra Amor saetta! PLUTONE S'invan su l'arco tendi I poderosi strali, Amor che speri, e che soccorso attendi? AMORE Fuor de l'atra caverna Ove piangono invan, di Speme ignude, Scorgi, Signor, quell'empie e crude! Vegga, vegga sull'Istro Ogni anima superba A qual martir cruda beltà si serba! PLUTONE Deh! Chi ricerchi, Amor! Amor, non sai che dal carcer profondo Cale non è che ne rimeni al mondo? AMORE So che dal bass'Inferno Per far ritorno al ciel serrato è il varco. Ma chi contrasta col tuo poter eterno? PLUTONE Saggio signor se di sua possa è parco. VENERE Dunque non ti rammenti Che Proserpina bella a coglier fiori Guidai sul monte degli eterni ardori? Deh! Per quegli almi contenti, Deh! Per quei dolci amori, Fa nel mondo veder l'ombre dolenti! PLUTONE Troppo, troppo possenti Bella madre d'Amore, Giungon del tuo pregar gli strali al cuore! Udite! Udite! Udite! O dell'infernal corte Fere ministre, udite! OMBRE D'INFERNO Che vuoi? Ch'imperi? PLUTONE Aprite aprite aprite Le tenebrose porte De la prigion caliginosa e nera! E de l'Anime Ingrate Trahete qui la condannata schiera! VENERE Non senz'altro diletto Di magnanimi Regi Il piè porrai ne l'ammirabil tetto! Ivi, di fabri egregi Incredibil lavoro, O quanto ammirerai marmorii fregi! D'ostro lucent' e d'oro Splendon pompose le superbe mura! E per Dedalea cura, Sorger potrai tra l'indorate travi, Palme e trionfi d'innumerabil Avi. Ne minor meraviglia Ti graverà le ciglia, Folti Theatri rimirando e scene, Scorno del Tebro e de la dotta Atene! Qui incominciano apparire le Donne Ingrate, et Amore e Venere così dicono: AMORE E VENERE Ecco ver noi l'adolorate squadre Di quell'alme infelici. Oh miserelle! Ahi vista troppo oscura! Felici voi se vi vedeva il fato Men crude e fere, o men leggiadre e belle! Plutone rivolto verso Amore e Venere così dice: PLUTONE Tornate al bel seren, celesti Numi! Rivolto poi all'Ingrate, così segue: PLUTONE Movete meco, voi d'Amor ribelle! Con gesti lamentevoli, le Ingrate a due a due incominciano a passi gravi a danzare la presente entrata, stando Plutone nel mezzo, camminando a passi naturali e gravi. Giunte tutte al posto determinato, incominciano il ballo come segue. (Sinfonia) Danzano il ballo sino a mezzo; Plutone si pone in nobil postura, rivolto verso la Principessa e Damme, così dice: PLUTONE Dal tenebroso orror del mio gran Regno Fugga, Donna, il timor dal molle seno! Arso di nova fiamma al ciel sereno Donna o Donzella per rapir non vegno. E quando pur de vostri rai nel petto Languisce immortalmente il cor ferito, Non fora disturbar Plutone ardito Di cotanta Regina il lieto aspetto. Donna al cui nobil crin non bassi fregi Sol pon del Cielo ordir gli eterni lumi, Di cui l'alma virtù, gli aurei costumi Farsi speglio dovrian Monarchi e Regi. Scese pur dianzi Amor nel Regno oscuro. Preghi mi fè ch'io vi scorgessi avanti Queste infelici, ch'in perpetui pianti Dolgonsi invan che non ben sagge furo. Antro è la giù, di luce e d'aer privo, Ove torbido fumo ogni hor s'aggira: Ivi del folle ardir tardi sospira Alma ch'ingrata hebbe ogni amante a schivo. Indi le traggo e ve l'addito e mostro, Pallido il volto e lagrimoso il ciglio, Per che cangiando homai voglie e consiglio Non piangete ancor voi nel negro chiostro. Vaglia timor di sempiterni affanni, Se forza in voi non han sospiri e prieghi! Ma qual cieca ragion vol che si nieghi Qual che malgrado alfin vi tolgon gli anni? Frutto non è di riserbarsi al fino. Trovi fede al mio dir mortal beltate. Poi rivolto al Anime Ingrate, così dice: Ma qui star non più lice, Anime Ingrate. Tornate al lagrimar nel Regno Inferno! Qui ripigliano le Anime Ingrate la seconda parte del Ballo al suono come prima, la qual finita Plutone così gli parla: Tornate al negro chiostro, Anime sventurate, Tornate ove vi sforza il fallir vostro! Qui tornano al Inferno al suono della prima entrata, nel modo con gesti e passi come prima, restandone una in scena, nella fine facendo il lamento come segue; e poi entra nell'Inferno: UNA DELLE INGRATE Ahi troppo Ahi troppo è duro! Crudel sentenza, e vie più crude pene! Tornar a lagrimar nell'antro oscuro! Aer sereno e puro, Addio per sempre! Addio per sempre, O cielo, o sole! Addio lucide stelle! Apprendete pietà, Donne e Donzelle! QUATTRO INGRATE insieme Apprendete pietà, Donne e Donzelle! Segue UNA DELLE INGRATE Al fumo, a gridi, a pianti, A sempiterno affanno! Ahi! Dove son le pompe, ove gli amanti! Dove, dove sen vanno Donne che si pregiate al mondo furo? Aer sereno e puro, Addio per sempre! Addio per sempre, O cielo, o sole! Addio lucide stelle! Apprendete pietà, Donne e Donzelle!