Nell'Africane selve, ove rei spaventi O cada, o sorga il giorno S'odono sempre intorno Ululati di belve Sibili di serpenti E d'augelli rappaci Orride strida, Fiero leon s'annida Ed audace e maestoso Non soggiace al timor Fra l'altre fier estampa Ne' boschi altiere L'orme del passo errante Ma se mai, fra le piante Un raggio lo ferisce D'insidiosa e lucida facella L'audacia del leon non è più quella. Langue trema e prigioniero fra le reti Allora inciampa quando stampa l'orme sicure E del suo valor primiero Perde tutto la costanza E con misera sembianza Piange pur le sue sventure. Nice là, fra confine di valli, Incolle e boscarecci orrori Scevro da quei timori Di perder mai la libertà gradita E superbo e disciolto trassi Come leon, l'ore di vita ; Ma quando de' tuoi lumi mi ferri Poi la geminata face piagato E senza pace tuo prigionier mi fè l'arciero Dio! Dunque, bell'idol mio, se fida l'alma mia Te solo brama con esempio di fede Ama chi t'ama. Chiedo, amore, altro non bramo, no Io che t'amo Chiedo, amore, altro non bramo Io che t'amo e serbo fè. E pietà, l'anima mia sol desia Se vive in te !