1. Recit. Vedendo, amor, che per me tese in vano aveva le sue reti e che, fuggito, a caso di sua mano passava i giorni miei contenti e lieti Tento dietro mi stette Che suo schiavo mi rese E, quando no'l pensava, al fin mi prese. 2. Aria In un folto bosco ombroso, Io prendea dolce riposo, una notte fredda e scura. Ad un tempo così strano, Io credea Amor lontano, Ma la mia libertà non fu sicura. 3. Recit. In quel bosco se'n venne, cheto cheto, E acciò nol conoscessi, mutò l'arco in balestra, In sporta la faretra, ove teneva, invece di saette, Più picciole pallette di terra assai tenace, E d'Imeneo la face, accesa in un frugnolo. Egli non era solo: Eurilla aveva seco, Che lui guidava, in apparenza cieco. 4. Aria Camminando lei pian piano Con frugnolo acceso in mano Finalmente mi scoprì. Disse allor il semplicetto Su quel picciol rametto Egli dorme vello lì. Camminando, etc. 5. Recit. Caricò, scaricò subito amore E dove appunto il corpo avea diretto Mi colpì sotto il petto In terra io caddi allora Più per timor smarrito Che per esser ferito Cercai di liberarmi E da loro salvarmi. Ma sì presto ebbi addosso E lui, e lei, che fuggir non potei. 6. Aria Rise Eurilla, rise Amore Che di già mio vincitore Mi teneva in servitù. Ed io misero non spero Or ch'io son lor prigioniero Di goder pace mai più. Rise Eurilla, etc. 7. Recit. Fra tanto sono in gabbia Dove la notte e il giorno Io canto per amor Ma più per rabbia.