Dal molle seno della pura fonte che sorge al' aura del seren giaconda, figlia canora, del superbo monte, mormorar l'onda. Ai vaghi accenti del amico vento, che dolce muove sussurrando l'onde, del sempre ago fuggitivo argento echo risponde. Su' le fiorite cime d'arbuscelli, forman dal seno gl'augelletti fuore, tra lor movendo musici duelli care d'Amore. Liet'incinate su l'herbosa sponda, cinti le tempie d'odorati fiori, l'alba che pianti sol di perle inonda vaghi pastori L'acqua che'l fonte cristallino accoglie e'l prato adorno di bei fior colora, e del gran pianto, che l'Aurora scioglie onda canora.