Deh Filli vientene ove tra i platani, rive bellissimi, erbose floride, i lampi chiedono di tua beltà. Deh Filli affrettati ove dolcissimo, il canto accoltasi, d'augel che lagnasi, e in van tormenta si per crudeltà. Deh Fili vientene ove tra i platani, rive bellissimi, erbos'e floride, i lampi lagnasi, e in van tormentasi per crudeltà. Deh Filli posati qua dove limpido, tra dolc'e flebile, il fonte mormora, deh Fili piegati moss'apieta. La vaga porpora, il Giglio candido, e i fior più nobili, vedrai che languidi vinti ne restano da tua beltà. Deh Fili posati qua dove limpido, tra dolc'e flebile, il fonte mormora, deh Filli chiedono di tua beltà. Deh Filli affrettati ove dolcissimo, il canto accoltasi, d'augel che languidi vinti ne restano da tua beltà. I fonti piangono l'aure sospirano, d'Amore sentono, Foco ammirabile, deh cangia o Filli de tua crudeltà. In questo pallido mio volto mirasi, il duol asprissimo, ch'il cor mi macera, delle mie lagrime prendi pietà. I fonti pangono l'aure sospirano, d'Amore sentono, Foco ammirabile, deh cangia o piega ti moss'apieta. La vaga porpora, il Giglio candido, e i fior più nobili, vedrai che macera, delle mie lagrime prendi pietà.