Navicella che'a bel vento porgi fed'e lasc'il lido, non tal lett'in mare infido, bel sentier d'acqu'e d'argento. Non fai tu come repente, cangia fe volubil onda e che spesso aura gioconda falsi' horror d'austro fermente. S'a turbar l'instabil campo vien al Ciel procella oscura, se co' vent'il mar congiura qual ti sia securo scampo? Non mi dir che in bosco alpino ti nutristi e d'or ti fregi, riverir si fatti pregi, non sa mai furor marino. Ah che fai rivolg'in porto hor che puoi l'incaute vele se tributo al mar crudele dar non dei tuo legno absorto. Lasso me che al tuo periglio sa por mente il pensier mio, poi sommerso in ciec'oblio, e per lui si bel consiglio.
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