Quall'hor del mio bel Sol contemplo il lume Che d'ogni gravi affanni il cor ristaura Mille sospiri all'hor'io spargo all'aura. Se miro il crin che l'aura rasserena Co'l crespo inannellato e lucid'oro, Lui resto prigion, mi moro. Se gli gigli, le rose e le viole Che sì addolciscon l'aura di quel viso, Mi par goder in terra il Paradiso. Dunque se questo cor, né al Sol, né a l'aura Ritrova al suo rifugio altro che Laura, Ragion è ben ch'ognor risoni Laura.